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martedì 3 maggio 2016

Schema per l'esame di coscienza e breve guida pratica alla Confessione


Molte persone corrono dai maghi, cartomanti, fattucchieri e ciarlatani vari, poi ogni tanto questi veri e propri emissari di satana, per confondere le idee ai poveri malcapitati li mandano dagli esorcisti, che ovviamente senza un approccio consapevole e in buona fede, possono fare ben poco, sopratutto se prima non vi è una confessione ben fatta. 
E' bene chiarire che una confessione ben fatta è meglio di un vero e proprio esorcismo e che senza la confessione l'esorcismo può fare ben poco. 

Ma allora che cosa è veramente il Sacramento della Riconciliazione? 
Come ci si accosta a tale Sacramento?

Posso essere sempre perdonato?

Certamente. Condizioni per ottenere da Dio il perdono sono
un sincero pentimento per i peccati commessi e il fermo
proposito di cambiare condotta di vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più" (Gv 8,9-11).
Questa è la volontà di Colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno (Gv 6,39).
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
Non c'è nessuna colpa, per grave che sia, che non possa essere perdonata dalla santa Chiesa. Non si può ammettere che ci sia un uomo, per quanto infame e scellerato, che non possa avere con il pentimento la certezza del perdono. Cristo, che è morto per tutti gli uomini, vuole che, nella Sua Chiesa, le porte del perdono siano sempre aperte a chiunque si allontani dal peccato (Catechismo della Chiesa Cattolica, 982).

Mi devo confessare solo da un sacerdote?

In breve, .
Dai Vangeli
Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? (Mc 2,7).
Con ciò il Vangelo conferma che il potere di rimettere i peccati appartiene soltanto a Dio, ma è altrettanto vero che l'esercizio di questo potere è stato affidato da Dio stesso (cioè da Cristo, Seconda Persona della Trinità) aiSacerdoti della Sua Chiesa, come testimonia la stessa Scrittura. Dopo essere risorto, Cristo disse agli Apostoli:
Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi (Gv 20,22-23).
In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo (Mt 18,18).
Dai documenti della Chiesa cattolica
Rendendo gli Apostoli partecipi del Suo proprio potere di perdonare i peccati, il Signore dà loro anche l'autorità di riconciliare i peccatori con la Chiesa. Tale dimensione ecclesiale del loro ministero trova la sua più chiara espressione nella solenne parola di Cristo a Simon Pietro: "A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19) (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1444).
L'ufficio di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro (cfr. Mt 16,19), è noto essere stato pure concesso al collegio degli apostoli, congiunto col suo capo (cfr. Mt 18,18; 28,16-20) (Conc. Ecum. Vat. II,Lumen gentium, 22).

La confessione fatta ad un laico è valida?

No, in nessun caso ha valore sacramentale,  il penitente
può ricevere l'assoluzione da un laico.
Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a Lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera (Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; cit. in Catechismo della Chiesa Cattolica, 1422).
È chiamato sacramento della conversione poiché realizza sacramentalmente l'appello di Gesù alla conversione (Cf. Mc 1,15), il cammino di ritorno al Padre (Cf. Lc 15,18) da cui ci si è allontanati con il peccato. È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore. È chiamato sacramento dellaconfessione poiché l'accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una "confessione", riconoscimento e lode della santità di Dio e della Sua misericordia verso l'uomo peccatore. È chiamato sacramento del perdono poiché, attraverso l'assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente "il perdono e la pace". [...] È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l'amore di Dio che riconcilia (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1423-1424).
In quale forma si svolge la Confessione?

La prima forma - riconciliazione dei singoli 
penitenti costituisce l'unico modo normale e ordinario 
della celebrazione sacramentale, e non può né deve essere
lasciata cadere in disuso o essere trascurata. 
L'«Ordo paenitentiae» ha predisposto tre riti. [...] La prima forma - riconciliazione dei singoli penitenti - costituisce l'unico modo normale e ordinario della celebrazione sacramentale, e non può né deve essere lasciata cadere in disuso o essere trascurata. [...] La seconda - riconciliazione di più penitenti con confessione e assoluzione individuale - [...] raggiunge la prima forma nell'atto sacramentale culminante, che è la confessione e l'assoluzioneindividuale dei peccati. [...] La terza, invece - riconciliazione di più penitenti con la confessione e l'assoluzione generale - riveste un carattere di eccezionalità, e non è, quindi, lasciata alla libera scelta, ma è regolata da un'apposita disciplina. La prima forma consente la valorizzazione degli aspetti più propriamente personali - ed essenziali - che son compresi nell'itinerario penitenziale. Il dialogo tra penitente e confessore, l'insieme stesso degli elementi utilizzati [...] sono elementi che rendono la celebrazione sacramentale più rispondente alla concreta situazione del penitente (Giovanni Paolo II, Esort. Ap. Reconciliatio et Paenitentia, 32).
Sono previste Confessioni "comunitarie", assoluzioni

"generali" o "collettive"?

Secono quanto stabilito dalla Chiesa, sono
possibili solo come mezzostraordinario, in situazioni del 
tutto eccezionali, imminente pericolo di morte, in caso di
 grave necessità e sempre di fronte ad un Sacerdote
Si osserva in alcune regioni la tendenza all'abbandono della confessione personale insieme ad un ricorso abusivo all'«assoluzione generale» o «collettiva», sicché essa non appare come mezzo straordinario in situazioni del tutto eccezionali. Sulla base di un allargamento arbitrario del requisito della grave necessità, si perde di vista in pratica la fedeltà alla configurazione divina del Sacramento, e concretamente la necessità della confessione individuale, con gravi danni per la vita spirituale dei fedeli e per la santità della Chiesa [...] La necessità non si considera sufficiente quando non possono essere a disposizione dei confessori, per la sola ragione di una grande affluenza di penitenti, quale può aversi in occasione di una grande festa o di un pellegrinaggio». Circa il caso di grave necessità, si precisa [...] si tratta di situazioni che, oggettivamente, sono eccezionali, come quelle che si possono verificare in territori di missione o in comunità di fedeli isolati, dove il sacerdote può passare soltanto una o poche volte l'anno (Giovanni Paolo II, Lett. Ap. Misericordia Dei).
Come tutti i sacramenti, la Penitenza è un'azione liturgica. Questi sono ordinariamente gli elementi della celebrazione: il saluto e la benedizione del sacerdote, la lettura della Parola di Dio per illuminare la coscienza e suscitare la contrizione, e l'esortazione al pentimento; la confessione che riconosce i peccati e li manifesta al sacerdote; l'imposizione e l'accettazione della penitenza; l'assoluzione da parte del sacerdote; la lode con rendimento di grazie e il congedo con la benedizione da parte del sacerdote Catechismo della Chiesa Cattolica, 1480). 
Esiste un luogo proprio della Confessione?

Sì: salvo giusta causa, esso è il confessionale. 
Il luogo proprio per ricevere le confessioni sacramentali è la chiesa o l'oratorio (Codice di Diritto Canonicocan. 964, §1).
Confessionali, provvisti di una grata fissa tra il penitente e il confessore, cosicché i fedeli che lo desiderano possano liberamente servirsene (ibid., §2).
Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale, se non per giusta causa (ibid., §2).

Traccia di esame di coscienza per la Confessione

Quesiti preliminari

  • Da quanto tempo non mi confesso?
  • Nelle confessioni passate ho mai nascosto volutamente qualche peccato mortale?
  • Da quanto tempo non ricevo l'Eucaristia?
  • Mi sono accostato alla Comunione avendo sulla coscienza dei peccati mortali senza essermi prima confessato?

Primo Comandamento: Non avrai altro Dio all'infuori di me.

  • Credo in Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo?
  • Ho messo Dio al primo posto tra i valori della mia vita?
  • Come va la mia vita di preghiera? Prego almeno mattina e sera?
  • Qual è il mio rispetto per la Chiesa?
  • Ho partecipato a sedute spiritiche? Sono ricorso a presunti maghi o cartomanti? Credo davvero nell'oroscopo? Sono superstizioso?

Secondo Comandamento: Non nominare il nome di Dio invano.

  • Ho bestemmiato?
  • Ho fatto voti o promesse a Dio e non li ho mantenuti? Ho giurato il falso?
  • Ho fatto affermazioni false o eretiche su Dio?

Terzo Comandamento: Ricordati di santificare le feste.

  • Ho tralasciato la Santa Messa nella domenica o nelle altre feste di precetto?
  • Ho ostacolato altri (coniuge, figli, amici, colleghi) a partecipare alla Messa?
  • Alla Messa ho indugiato nella distrazione, ho chiacchierato, ho disturbato gli altri?
  • Mi sono liberato dalla fatica del lavoro festivo, godendo della libertà di figlio di Dio?

Quarto Comandamento: Onora il padre e la madre.

  • Ho amato, rispettato, ubbidito, aiutato i miei genitori secondo le mie possibilità?
  • Da genitore, mi impegno per una vera educazione dei figli, che sia anche cristiana? Veglio sulle loro amicizie, sui loro giochi, sui loro divertimenti? Do ai miei figli un esempio di una vera vita cristiana?
  • Da coniuge, ho rispettato mia moglie/mio marito, anche e soprattutto davanti ai figli?
  • Ho dedicato al coniuge e ai figli tutto il tempo e l'attenzione necessari?
  • Compio i miei doveri di buon cittadino? Ho votato secondo coscienza, in coerenza con i miei principi cristiani?

Quinto Comandamento: Non uccidere.

  • Ho volontariamento fatto qualcosa che abbia recato danno alla vita fisica, morale o spirituale del prossimo?
  • Ho commesso o consigliato l'aborto, delitto gravissimo contro Dio e contro l'uomo?
  • Rispetto la vita con la moderazione nel cibo, nell'alcol, nel fumo? Fuggo la droga? Sono prudente nel guidare l'automobile, per non mettere in pericolo me stesso o gli altri?
  • Covo rancori? Mi sono adirato?

Sesto Comandamento: Non commettere atti impuri.

  • Mi sono abbandonato alla lussuria, all'autoerotismo, a perversioni sessuali, all'omosessualità, alla pedofilia?
  • Mi sono soffermato volontariamente in pensieri e desideri poco puliti?
  • Ho commesso adulterio?
  • Ho conservato la mia fedeltà alla fidanzata/al fidanzato?
  • Ho rapporti prematrimoniali?
  • Ho praticato la contraccezione?
  • Ho letto o guardato riviste, libri, spettacoli osceni?
  • Penso o parlo della donna/dell'uomo come solo oggetto di piacere?

Settimo Comandamento: Non rubare.

  • Ho sottratto oggetti o denaro di altri o della comunità? Ho riparato o restituito, se ero in grado di farlo?
  • Come datore di lavoro, pago il giusto stipendio ai dipendenti, secondo quanto comanda il Vangelo?
  • Come lavoratore, lavoro lealmente in modo da meritare lo stipendio?
  • Sono onesto nella professione, nel commercio, con i miei clienti?
  • Quello che possiedo l'ho guadagnato onestamente?
  • Sono eccessivamente attaccato al denaro?
  • Sono usuraio?
  • Ho preteso regalie, bustarelle o favori non dovuti?
  • Ho chiesto raccomandazioni per ottenere vantaggi o privilegi?
  • Ho frodato lo Stato? Pago con giustizia le tasse?

Ottavo Comandamento: Non dire falsa testimonianza.

  • Sono stato bugiardo, sleale, ingannevole?
  • Ho calunniato o parlato male degli altri?
  • Ho espresso sospetti o giudizi avventati?
  • Con il mio esempio ho insegnato a mentire ai miei figli o ad altri?
  • Con un silenzio colpevole ho coperto fatti delittuosi (omertà)?

Nono Comandamento: Non desiderare la donna/l'uomo d'altri.

  • Ho custodito il pudore?
  • Ho guardato altre persone con concupiscenza?
  • Con abiti sconvenienti o con il modo di comportarmi ho voluto suscitare in altre persone desideri ed eccitamenti cattivi?

Decimo Comandamento: Non desiderare la roba d'altri.

  • Sono invidioso dei beni altrui?
  • Mi lamento di ciò che ho?

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